La mia top 5 del 2020
Personale classifica dei migliori 5 libri che ho letto in questo 2020.
Classifica interamente basata su i miei pareri personali: il valore letterario delle singole opere non ha influito il loro posizionamento, mi sono basata su quello che a me è piaciuto o meno leggere.
1) La biblioteca di mezzanotte
Letto a fine anno, ma si è subito guadagnato il primo posto in questa classifica. Nonostante la “serietà” dei temi trattati (suicidio, depressione), riesce a essere una lettura leggera, piacevole e intrigante. Bellissima l’idea alla base e molto ben sviluppata. Voto: 10/10
Editore: Edizioni e/o – Collana: Dal Mondo
Pagine: 336
Fra la vita e la morte esiste una biblioteca.
Quando Nora Seed fa il suo ingresso nella Biblioteca di mezzanotte, le viene offerta l’occasione di rimediare agli errori commessi. Fino a quel momento, la sua vita è stata un susseguirsi di infelicità e scelte sbagliate. Le sembra di aver deluso le aspettative di tutti, comprese le proprie. Ma le cose stanno per cambiare.
Come sarebbe andata la vita di Nora se avesse preso decisioni diverse? I libri sugli scaffali della Biblioteca di mezzanotte hanno il potere di mostrarglielo, proiettando Nora in una versione alternativa della realtà. Insieme all’aiuto di una vecchia amica, può finalmente cancellare ogni suo singolo rimpianto, nel tentativo di costruire la vita perfetta che ha sempre desiderato. Ma le cose non vanno sempre secondo i piani, e presto le sue nuove scelte metteranno in pericolo la sua incolumità e quella della biblioteca.
Prima che scada il tempo, Nora deve trovare una risposta alla domanda di tutte le domande: come si può vivere al meglio la propria vita?
2) I fidanzati dell’inverno
Dopo il trauma della lunga attesa (che ancora persiste) per il sesto delle Cronache del ghiaccio e del fuoco, mi sono imposta la regola di iniziare nuove saghe fantasy solo se sicura di non dover attendere troppo per i libri successivi. Ho quindi aspettato questa primavera per iniziare Ia saga de L’Attraversaspecchi, sapendo che l’ultimo libro sarebbe uscito a luglio. È stata una bellissima sorpresa: un mondo fantastico originale e molto particolare, i personaggi sono molto ben fatti, mai banali, molto realistici per quanto fantastici. L’unico difetto è un po’ la ripetitività della struttura dei quattro libri: prima parte molto lenta, seconda parte molto più veloce in cui succedono tutti i principali eventi del libro. Voto: 9/10
Editore: Edizioni e/o – Collana: L’Attraversaspecchi
Pagine: 512
In un universo composto da ventuno arche, tante quanti sono i pianeti che orbitano intorno a quella che fu la Terra, vive Ofelia. Originaria dell’arca “Anima”, è una ragazza timida, goffa e un po’ miope ma con due doni particolari: può attraversare gli specchi e leggere il passato degli oggetti. Lavora come curatrice di un museo finché le Decane della città decidono di darla in sposa al nobile Thorn, della potente famiglia dei Draghi. Questo significa trasferirsi su un’altra arca, “Polo”, molto più fredda e inospitale di Anima, abitata da bestie giganti e famiglie sempre in lotta tra loro. Ma per quale scopo è stata scelta proprio lei? Tra oggetti capricciosi, illusioni ottiche, mondi galleggianti e lotte di potere, Ofelia scoprirà di essere la chiave fondamentale di un enigma da cui potrebbe dipendere il destino del suo mondo.
3) Il racconto dell’ancella
Convinta dall’uscita del seguito I testamenti, ho deciso di leggere quello che ormai è un classico del genere distopico. Non è una lettura facile, tutt’altro, ma è scritta magistralmente. Il seguito è forse ancora più bello, è molto meno “pesante” per come affronta le (stesse) tematiche essendo cambiato il punto di vista. Questo mi porta al motivo per cui è in terza posizione: per i miei personalissimi gusti è faticoso da leggere, proprio per i temi affrontanti in prima persona. Voto: 8/10
Editore: Ponte Alle Grazie – Collana: Scrittori
Pagine: 400
In un mondo devastato dalle radiazioni atomiche, gli Stati Uniti sono divenuti uno Stato totalitario, basato sul controllo del corpo femminile. Offred, la donna che appartiene a Fred, ha solo un compito nella neonata Repubblica di Gilead: garantire una discendenza alla élite dominante. Il regime monoteocratico di questa società del futuro, infatti, è fondato sullo sfruttamento delle cosiddette Ancelle, le uniche donne che dopo la catastrofe sono ancora in grado di procreare. Ma anche lo Stato più repressivo non riesce a schiacciare i desideri e da questo dipenderà la possibilità e, forse, il successo di una ribellione. Mito, metafora e storia si fondono per sferrare una satira energica contro i regimi totalitari. Ma non solo: c’è anche la volontà di colpire, con tagliente ironia, il cuore di una società meschinamente puritana che, dietro il paravento di tabù istituzionali, fonda la sua legge brutale sull’intreccio tra sessualità e politica. Quello che l’Ancella racconta sta in un tempo di là da venire, ma interpella fortemente il presente.
4) Il sognatore
Se non si fosse capito, il mio genere preferito è il fantasy. Finalmente sono riuscita ad avere e leggere questo primo di due libri e mi è molto piaciuto. La storia è originale e intrigante, mi ha preso fin da subito. I personaggi sono ben descritti e pieni di sfumature che li rendono molto realistici. L’unico problema che ho riscontrato, che è poi il motivo della quarta posizione, è nella seconda metà del libro, a mio parere, troppo incentrata sul rapporto tra Lazlo e Sarai. Voto: 8- /10
Editore: Fazi – Collana: Lainya
Pagine: 526
È il sogno a scegliere il sognatore, e non il contrario: Lazlo Strange ne è sicuro, ma è anche assolutamente certo che il suo sogno sia destinato a non avverarsi mai. Orfano, allevato da monaci austeri che hanno cercato in tutti i modi di estirpare dalla sua mente il germe della fantasia, il piccolo Lazlo sembra destinato a un’esistenza anonima. Eppure il bambino rimane affascinato dai racconti confusi di un monaco anziano, racconti che parlano della città perduta di Pianto, caduta nell’oblio da duecento anni: ma quale evento inimmaginabile e terribile ha cancellato questo luogo mitico dalla memoria del mondo? I segreti della città leggendaria si trasformano per Lazlo in un’ossessione. Una volta diventato bibliotecario, il ragazzo alimenterà la sua sete di conoscenza con le storie contenute nei libri dimenticati della Grande Biblioteca, pur sapendo che il suo sogno più grande, ossia vedere la misteriosa Pianto con i propri occhi, rimarrà irrealizzato. Ma quando un eroe straniero, chiamato il Massacratore degli Dèi, e la sua delegazione di guerrieri si presentano alla biblioteca, per Strange il Sognatore si delinea l’opportunità di vivere un’avventura dalle premesse straordinarie.
5) La ballata dell’usignolo e del serpente
Divorato in poco tempo, il prequel della serie di Hunger Games non è quello che ti aspetti. È una origin story del “cattivo” della trilogia, Coriolanus Snow e forse la cosa che più mi è piaciuta è che non giustifica banalmente il personaggio con il clichè dell’infanzia difficile, al contrario il protagonista è umano. Non è la perfetta bontà, come non è ancora l’assoluta malvagità che vediamo nella trilogia: sta nel mezzo e deve decidere da che parte stare. Oltre a questo ho adorato tutti i riferimenti agli altri libri (li ho riletti in 2 giorni con la fretta di iniziare questo) e anche il diverso stile di scrittura, molto diverso dalla trilogia, giustamente aggiungerei, sono passati 12 anni. È in quinta posizione perché comunque non è perfetto e perché ho trovato di meglio quest’anno. Voto: 7.5/10
Editore: Mondadori – Collana: Fantastica
Pagine: 480
È la mattina della mietitura che inaugura la decima edizione degli Hunger Games.
A Capitol City, il diciottenne Coriolanus Snow si sta preparando con cura: è stato chiamato a partecipare ai Giochi in qualità di mentore e sa bene che questa potrebbe essere la sua unica possibilità di accedere alla gloria. La casata degli Snow, un tempo potente, sta attraversando la sua ora più buia. Il destino del buon nome degli Snow è nelle mani di Coriolanus: l’unica, esile, possibilità di riportarlo all’antico splendore risiede nella capacità del ragazzo di essere più affascinante, più persuasivo e più astuto dei suoi avversari e di condurre così il suo tributo alla vittoria. Sulla carta, però, tutto è contro di lui: non solo gli è stato assegnato il distretto più debole, il 12, ma in sorte gli è toccata la femmina della coppia di tributi.