Search

Una lettera al luminoso abisso

Recensione del libro di Sylvie Cathrall, pubblicato da Ne/oN.

Mi sono però presa una pausa dalla lettura che, come al solito, mi manda in crisi esistenziale: i libri sono troppi, troppe sono le idee al mondo – come posso sperare di capire, imparare o scoprire anche solo una frazione di questa meraviglia entro i limiti della mia breve vita?

Questo libro è stata una piacevole scoperta! Quando ho letto l’estratto nel Il libro dei libri Ne/oN non pensavo mi sarebbe piaciuto tanto, anzi ero incerta se richiedere l’ARC o meno proprio perché non credevo fosse di mio gusto, e invece mi devo ricredere. Una lettera al luminoso abisso è un un cozy fantasy, con un po’ di romance e mistery, in forma epistolare. Quest’ultimo aspetto è forse l’unico grande difetto che ho trovato: non sempre la storia è ben strutturata, le lettere richiedono tempo per essere consegnate e in alcuni punti non è ben chiaro perché le scrivano sapendo che arriveranno troppo tardi perché siano utili o addirittura dopo l’arrivo del mittente stesso; insomma ogni tanto si perde la fluidità dello scambio e si intravede l’impalcatura della trama, la necessità di mettere per iscritto informazioni e/o spiegazioni unicamente per ǝl lettorǝ e la costruzione della storia. Inoltre, le voci dei vari personaggi che scrivono non sono molto distinguibili, anche se ho una teoria (sottolineo teoria, potrebbe essere frutto della mia immaginazione) a riguardo: la società in cui è ambientato il romanzo è caratterizzata da una vena accademica e intellettuale che potrebbe giustificare il linguaggio formale e forbito con cui tutti comunicano, anche in presenza di legami più intimi e familiari.
Ma veniamo alle cose belle, ovvero quello che mi è piaciuto del libro. I personaggi sono il punto di forza: nonostante lo stile di scrittura risulti omogeneo, le loro personalità riescono a spiccare, ognuna con le sue particolarità, differenziandoli almeno nel tono. I quattro protagonisti hanno tutti un’ottima caratterizzazione, che personalmente mi ha fatto affezionare quasi subito a tutti loro. E. ed Henerey sono due pucciosi (perdonate il termine poco professionale, ma è il modo migliore di descriverli): entrambi timidi e un po’ asociali, hanno uno spirito bambinesco, ma non immaturo, sono dei sognatori, dei inguaribili ottimisti. Di E. ho apprezzato molto l’ottima rappresentazione di cosa vuol dire convivere con malattie mentali come l’ansia: realistico, mai melodrammatico, ma sempre efficace nel rendere l’idea, nel mostrare la realtà appunto. Henerey l’accetta così com’è, non è solo comprensione la sua ma vero e proprio amore per tutte le piccole stranezze di E. Dall’altro lato ci sono i rispettivi fratelli, Sophy e Vy, la parte razionale e coi piedi per terra, che trovano conforto l’uno nell’altra per la scomparsa dei loro cari: un conforto che i rispettivi compagni non potrebbero dare, perché nasce dalla perfetta comprensione di quello che l’altro sta passando.
La sopresa più grande è stata la trama. Mi aspettavo qualcosa di semplice, leggero e di sfondo alla storia d’amore, invece è una trama abbastanza complessa: certo non eccessivamente, parliamo pur sempre di un cozy fantasy, se fosse troppo impegnativo non sarebbe altrettanto confortevole. Come dicevo, comunque, la storia si è rivelata più intricata e interessante del previsto ed è anche gestita molto bene: i colpi di scena sono messi al punto giusto e d’effetto, non li ho trovati prevedibili o scontati (se non forse uno ma me lo sono spoilerata quindi non fa testo!), la suspense per la scoperta del mistero è ben dosata nel corso delle lettere che alternano sapientemente momenti più intimi a scene con cui prosegue la trama. In tutto questo, io ero convinta fosse autoconclusivo e invece è previsto un secondo e ultimo libro. Senza fare spoiler, vi posso dire che sì il finale è aperto e il seguito ci sta tutto, ma non parliamo di un vero e proprio cliffhanger, la maggior parte dei misteri sono stati svelati e il destino dei protagonisti magari non è certo al 100%, ma non è neanche eccessivamente in sospeso. Spero comunque che l’autrice non ci metta troppo perché sono proprio curiosa di sapere come va avanti e soprattutto se sarà ancora epistolare o no (per come è finito, non sembra probabile ma vedremo!).
Piccola nota sul worldbuilding: non è eccessivamente presente, ma quel che c’è è curato e dettagliato, dà quel tocco in più alla storia con un’ambientazione particolare e allo stesso tempo familiare, perfetta per un cozy fantasy. L’autrice unisce la descrizione e spiegazione del mondo alla narrazione epistolare senza infodump, in maniera fluida e chiara. Ovviamente per questo non sarà tutto comprensibile ed evidente fin da subito, ma è abbastanza semplice da non creare confusione.

Una lettera al luminoso abisso è un cozy fantasy che mi ha sorpreso in positivo! La trama è più complessa di quel che mi aspettavo, intrigante e coinvolgente. I personaggi sono l’elemento migliore: ben caratterizzati, ognuno spicca a suo modo, nonostante uno stile un filo troppo omogeneo nella scrittura. L’autrice gestisce al meglio le diverse personalità, trattando in maniera delicata e leggera temi importanti come la malattia mentale. Il tutto in un’ambientazione immersiva (letteralmente), particolare e curata, con un worldbuilding essenziale ma adatto alla storia.

Voto: 8/10

Una lettera al luminoso abisso

di Sylvie Cathrall

Editore: Ne/oN

Pagine: 352

Un’intrigante scoperta appena fuori dalla finestra della sua casa sottomarina spinge la solitaria E. ad avviare una corrispondenza con il celebre Dotto Henerey Clel. Le lettere che i due si scambiano sono colme di passione, dapprima per i loro interessi comuni e poi, inevitabilmente, l’uno per l’altra.
Insieme, scoprono un mistero dalle insondate profondità, destinato a trasformare radicalmente il mondo subacqueo che entrambi amano e temono. Ma, non proprio per pura coincidenza, un maremoto distrugge casa di E., e lei e Henerey scompaiono.
Un anno dopo, Sophy, la sorella di E., e Vyerin, il fratello di Henerey, devono risolvere il mistero della sparizione dei fratelli analizzando la corrispondenza, gli schizzi e gli appunti che si sono lasciati alle spalle. Mentre scoprono l’amore meraviglioso che legava E. e Henerey, Sophy e Vyerin svelano l’enigma della loro scomparsa e ciò che questo potrebbe significare per la vita così come la conoscono.

Può piacerti anche

Qui trovate la recensione!

Divini Rivali

Editore: Fazi – Collana: Lainya

Pagine: 408

Mentre una sanguinosa guerra tra divinità infuria nel paese, la diciottenne Iris Winnow cerca di rimettere insieme i pezzi della sua vita. Il fratello è partito per la guerra e non dà notizie di sé, la madre annega i dispiaceri nell’alcol, il lavoro da giornalista non le dà soddisfazioni. Sogna un futuro in cui la sua scrittura farà la differenza grazie alla promozione a editorialista, ma per ottenerla deve competere con l’affascinante e scontroso Roman Kitt. L’unica valvola di sfogo, per Iris, è la sua macchina da scrivere, dono dell’amata nonna, con cui spera di mettersi in contatto con il fratello scomparso, ma le lettere che infila sotto al guardaroba finiscono proprio nelle mani di Roman, che decide di risponderle anonimamente avviando così un rapporto epistolare. Questo legame speciale e inaspettato farà nascere tra i due complicità e attrazione, trascinandoli nel vivo di un conflitto che deciderà le sorti non solo del loro paese ma anche del loro amore.
Due giornalisti rivali uniti da un legame magico intrecceranno per sempre i loro destini attraverso l’inferno della guerra e l’incanto della passione. Si dice che l’amore vinca su tutto, ma può trionfare anche in uno scontro tra divinità?
Nessuna divinità
Nessuna creatura
Nessuna guerra
Potrà mettersi tra di loro.