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Il futuro

Recensione del libro di Naomi Alderman, pubblicato da Feltrinelli.

L’unico modo per controllare davvero il futuro è che sia tu a farlo succedere.

Questa citazione riassume il fulcro del libro, come si può del resto intuire anche dal titolo: si parla di futuro, di come prepararsi a cosa ci aspetta e soprattutto se possiamo farlo, controllare cosa succederà o se invece dobbiamo lasciarci trasportare dagli eventi e affrontarli ogni volta così come arrivano. Le premesse sono banali ma lo stesso si può dire dell’altro suo libro, Ragazze elettriche, che mi aveva conquistato per come si sviluppava e per come l’autrice trattava l’argomento potere; niente di tutto questo vale per Il futuro.
Fin da subito, l’autrice presenta le tematiche e la storia stessa in maniera didascalica e, appunto, banale: manca una prospettiva diversa, interessante, un punto di vista particolare, appare come una riflessione piuttosto superficiale e semplicistica di quello che è il nostro presente e delle possibili soluzioni per il futuro. In un distopico, per me, niente di quanto appena detto può mancare, mi lascia la sensazione di un libro a metà.
Da qui non si può che scendere: i personaggi non sono caratterizzati male, anzi, ma perdono tantissimo per come è presentato il contesto in cui si muovono. Inoltre, per quanto sfaccettati si somigliano un po’ tutti: i tre magnati della tecnologia sono opportunistici, egocentrici ed egoisti, geniali in fatto di business e tecnologia ma carenti nelle relazioni personali e con il mondo; Martha, Albert, Selah e Badger cercano di cambiare il mondo da dentro il sistema, idealistici ma in un certo senso corrotti anche loro, circondati dal lusso, convinti di poter controllare il futuro tanto quanto i tre sociopatici miliardari. Lai Zhen in tutto questo non si capisce molto bene dove si colloca: sta a metà tra i due mondi, sapendo quanto basta per far proseguire la storia, vuole essere il personaggio che corrisponde ǝl lettorǝ ma risulta troppo evidente e stona con tutto il resto. Di positivo c’è che l’autrice ha gestito bene il passaggio tra i vari punti di vista, non crea confusione e riesce a mantenerli distinti nonostante le personalità così simili.
La storia all’inizio è abbastanza intrigante e non si può dire che l’intreccio sia scontato, ma di nuovo il contesto rovina un po’ l’effetto. Sul finale c’è un gran colpo di scena che però lascia alcune piccole lacune e contraddizioni, e le conseguenze sono fin troppo retoriche e utopiche: qui la semplificazione delle tematiche raggiunge il suo apice, rovinando anche l’effetto sorpresa. Non contenta, l’autrice aggiunge una sorta di epilogo finale che contraddice quanto detto in tutto il libro, in una visione eccessivamente cinica e nichilista che cozza pesantemente con il resto.
L’unica cosa che salvo completamente è la scrittura, ben equilibrata tra narrazione e descrizione, riesce a non annoiare mai e rende il tutto scorrevole e in un certo senso coinvolgente.

Questo libro è stata una delusione. Per essere un distopico risulta fin troppo superficiale e didascalico. I personaggi, anche se caratterizzati bene, non riescono a risollevarne le sorti perché troppo condizionati dal contesto semplicistico e banale in cui si muovono. Stesso discorso per la storia, intricata al punto giusto e coinvolgente ma svalutata dal resto. Si salva la scrittura, equilibrata e scorrevole.

Voto: 5/10

Il futuro

di Naomi Alderman

Editore: Feltrinelli – Collana: I Narratori

Pagine: 448

Immagina che stia per arrivare la fine del mondo.
Immagina che esista un algoritmo in grado di avvisarti con dieci giorni di anticipo e che solo un gruppo ristretto e molto selezionato di persone abbia accesso a queste informazioni.
Salteresti a bordo di un aereo per salvarti mentre il resto dell’umanità collassa sotto la pressione del cambiamento climatico e di una nuova pandemia?
Lai Zhen è una giovane esperta di tecniche di survivalismo. Tiene conferenze in giro per il mondo e i suoi video raccolgono milioni di visualizzazioni. Del resto, quando hai assistito da bambina al crollo di Hong Kong e hai trascorso parte dell’adolescenza in un campo profughi, l’istinto di fuga e di sopravvivenza è tutto ciò che ti rimane.
Martha Einkorn è l’assistente di Lenk Sketlish, ceo di Fantail, il più grande social network globale. È lei a convincerlo a collaborare con le altre due maggiori Big Tech del pianeta per creare un sistema di aree protette, dove tutelare il poco che resta della natura incontaminata. Anche nel passato di Martha, però, si cela un segreto che condiziona i suoi pensieri e la sua visione del mondo.
L’incontro fra Zhen e Martha mette in moto un meccanismo inarrestabile che ci mostra cosa potrebbe succedere al pianeta in un futuro non troppo lontano. Ma in questo gioco di luci e ombre niente è come sembra.

Della stessa autrice

Qui trovate la mia recensione con anche la playlist dedicata al libro!

Ragazze elettriche

di Naomi Alderman

Editore: Nottetempo – Collana: narrativa

Pagine: 448

Naomi Alderman immagina un mondo dominato dalle donne, in cui gli uomini sono ridotti in semischiavitù. Le ragazze adolescenti hanno infatti sviluppato una sorta di energia elettrica capace di fulminare chiunque cerchi di molestarle. Quattro personaggi ci guidano tra i diversi scenari sociali, politici, mediatici e confessionali che il rivoluzionario ribaltamento delle gerarchie e dei rapporti di genere ha innescato, raccontandoci come la diffusione della scintilla del potere femminile sia rapidamente degenerata nella depravazione. Le donne ora distruggono, violentano, seviziano e uccidono proprio come prima di loro avevano fatto gli uomini. Questa è l’atroce verità. L’universo distopico di Alderman, infatti, cresce e si sviluppa attorno ad una questione attualissima e disturbante: perché le persone, al di là del sesso e della razza, abusano del potere?