L’oceano in fondo al sentiero
Recensione del libro di Neil Gaiman, pubblicato da Oscar Mondadori.
Gli adulti seguono i sentieri stabiliti, i bambini esplorano. Agli adulti sta bene percorrere sempre la stessa strada, centinaia se non migliaia di volte, forse a loro non viene neanche in mente di abbandonare la via solita, di strisciare sotto i rododendri e scoprire varchi negli steccati.
In questo romanzo breve, Neil Gaiman ci fa tornare bambini. Il protagonista della storia ritorna ai luoghi della sua infanzia per un funerale; qui, però, scopre ricordi che credeva di aver dimenticato, un’avventura fantastica e irreale di quando aveva sette anni, insieme a una bambina, Lettie Hempstock.
La storia è raccontata in prima persona dall’adulto che ricorda cosa provava e com’era da bambino, oltre che quei stranissimi avvenimenti alla fattoria Hempstock. La trama è originale, lineare ma allo stesso tempo complessa: non c’è niente di scontato, anzi riesce a soprendere in più punti. Data la brevità del romanzo, il world building, o meglio il suo funzionamento e le sue regole, sono un po’ trascurati: questo appare come una scelta ben precisa dell’autore, infatti il protagonista stesso ha bisogno di pochi chiarimenti per credere e immergersi in questa realtà parellela, proprio perché bambino è disposto a credere anche all’impossibile. Neil Gaiman ci chiede di tornare bambini e sospendere l’incredulità con la loro stessa naturalezza.
Il protagonista, di cui non sappiamo il nome, è il personaggio meglio approfondito: è quello di cui conosciamo tutti i pensieri, di cui capiamo le azioni ed è con lui che ci si immedesima proprio perché è anonimo, così che può rispecchiare qualunque lettorə. Gli altri personaggi sono ben descritti, in particolare le tre Hempstock sono allo stesso tempo definite e misteriose, quasi descritte superficialmente: questo perché rappresentano il fantastico infiltrato nel mondo reale, l’aspetto irreale a cui dobbiamo credere; Lettie, sua madre e sua nonna non hanno bisogno di essere dettagliatamente descritte, ci basta sapere che chiaramente vengono da un altro mondo, che hanno la magia e che conoscono le regole che deve rispettare, come quelle riguardanti tutto il loro mondo fantastico.
Questo romanzo scorre piacevolmente, sia per la scrittura sempre meravigliosa dell’autore sia per la sua brevità. Tutto gli elementi sono inseriti al punto e nel modo giusto: i personaggi, dal protagonista a quelli secondari, sono più o meno approfonditi in base proprio a ciò che rappresentano nella storia; la trama non è mai prevedibile, ma non è neanche eccessivamente complessa e frenetica; il world building è adatto alla brevità del romanzo, ma anche all’idea che sta dietro. In poche pagine, Neil Gaiman riesce, magistralmente, a farci vedere il mondo con gli occhi di un bambino.
Voto: 9.5/10
L’oceano in fondo al sentiero
di Neil Gaiman
Editore: Oscar Mondadori – Collana: Fantastica
Pagine: 224
Sussex, Inghilterra. Un uomo di mezza età ritorna ai luoghi della sua infanzia per un funerale. Sebbene la casa in cui abitava non ci sia più da un pezzo, l’uomo è irresistibilmente attratto dalla fattoria in fondo al sentiero, dove a sette anni aveva conosciuto Lettie Hempstock, sua madre e sua nonna. Non appena si siede vicino allo stagno accanto alla vecchia fattoria in rovina, ecco che il passato ritorna con i suoi ricordi, troppo strani, spaventosi e pericolosi per essere ricordi di episodi davvero successi a qualcuno, tanto più a un ragazzino. Quarant’anni prima un uomo si era suicidato proprio in fondo al sentiero. Quella tragica morte aveva evocato antiche forze che andavano lasciate in pace e il narratore, ai tempi solo un ragazzino, era dovuto ricorrere a tutte le sue risorse per sopravvivere. La sua unica difesa erano le tre donne che vivevano nella fattoria. La più giovane di loro affermava che lo stagno è un oceano. La più anziana si ricordava del Big Bang….
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Editore: Oscar Mondadori – Collana: Oscar Bestseller
Pagine: 352
Ogni mattino Bod fa colazione con le buone cose che prepara la signora Owens. Poi va a scuola e ascolta le lezioni della signorina Lupescu. E il pomeriggio passa il tempo con Liza, sua compagna di giochi.
Bod sarebbe un bambino normale. Se non fosse che Liza è una strega sepolta in un terreno sconsacrato. La signorina Lupescu una belva dai canini affilati. E la signora Owens è morta secoli fa.
Bod era ancora in fasce quando è scampato all’omicidio della sua famiglia gattonando fino al cimitero sulla collina, dove i morti l’hanno accolto e adottato per proteggerlo dai suoi assassini.
Da allora è Nobody, e grazie a un dono della Signora sul cavallo grigio sa comunicare con i morti. Dietro le porte del cimitero nessuno può fargli del male. Ma Bod è un vivo, e il richiamo del mondo oltre il cancello è forte. Un mondo in cui conoscerà l’amicizia dei suoi simili, ma anche l’impazienza di un coltello che lo aspetta da quattordici lunghissimi anni…
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